Non abbiamo sempre bisogno di parole, vero? A volte un sorriso, la fronte aggrottata, una stretta di mano, un abbraccio, sono colmi di significato. Si chiama comunicazione non verbale e comprende l’infinità di modi attraverso i quali veicoliamo pensieri, stati d’animo, messaggi.
Ci sono sguardi, espressioni del viso, gesti, posture, prossemica, talvolta universalmente comprensibili.
Il linguaggio del corpo peraltro è un mondo interessantissimo, fatto di tante sfumature e spesso talmente istintivo da essere profondamente autentico e difficile da equivocare o smentire. Sapete che incide sulla nostra comunicazione nella misura del 55%? Moltissimo!
In effetti basta pensare ai piccoli e grandi momenti in cui sono proprio gesti ed espressioni a tradire e far trapelare nervosismo, gioia, eccitazione, curiosità.
Io che sono di indole impetuosa e irruente non nascondo bene gli umori neri e le tensioni, per esempio. Presumo mi si leggano davvero in faccia!
Possiamo “fare spallucce” per disinteressarci, possiamo “grattarci il capo” quando siamo perplessi…possiamo “fare il muso” quando siamo arrabbiati e serrare le mascelle quando tratteniamo a malapena una parolaccia.
E “il gesto dell’ombrello” sostituisce egregiamente un accompagnamento a quel paese!
Qualche volta possiamo usare qualche <smorfia> anche in modo scherzoso, naturalmente. Per gioco, in confidenza, con complicità, facciamo “marameo” poggiando il pollice della mano destra sulla punta del naso e chiudendo a pugno velocemente le dita tese.
Anche “fare la linguaccia” può essere un modo simpatico per prendere in giro un amico o un’amica ma…alle volte rientra tra i casi di LIBERAZIONE SILENZIOSA.
Pensateci bene. Immaginate le situazioni in cui tacete diplomaticamente ma siete come una pentola che borbotta fastidio e irritazione oppure quando siete costretti a riconoscere una ragione altrui ma vi urta la sua pignoleria o, ancora, quando l’educazione vi impone di tollerare ma il rospo fatica a passare dalla gola…
Sputare fuori la lingua allevia, solleva, conforta.
Bisogna però limitarsi a farlo mentalmente…è chiaro. Insomma fate la linguaccia senza farvi cogliere in fragrante!
Io ho sviluppato questa abilità nel tempo. È un metodo per scrollarsi di dosso un po’ di noia, di collera, di seccatura. E francamente anche un modo per sdrammatizzare e ironizzare su tutto e tutti, se stessi inclusi.
Ora, mi raccomando, non fatemi la linguaccia eh!