La paura è indispensabile. È la spia di allarme che allerta la prudenza. Ci avvisa del pericolo, ci comunica che corriamo un rischio per farci correre ai ripari.
La paura è un sentimento, uno stato d’animo. Percepiamo qualcosa che ci spaventa o che può farci male.
È timore, apprensione. Avvertiamo la possibilità di un evento sfavorevole, di un danno, di un momento difficile.
Ma la paura è anche sensibilità, misura di ciò che ci può essere contrario, non soltanto spavento immediato ma anche sensazione di batticuore e preoccupazione. Può destabilizzare. Come l’ignoto, ciò che sfugge alla conoscenza e al possibile controllo.
Per questo a volte diventa limite impietoso. Quasi un freno. Una specie di spettro che si agita mostruoso davanti ai nostri occhi.
La paura può paralizzare se ci intimorisce perdere.
Il labirinto lo costruisce la paura di essere giudicati.
(Ramón Andrés)
In realtà la paura è anche amica. Molla per scattare o impulso per reagire. Solo se conosciamo la paura possiamo difenderci, decidere di non soccombere. Il coraggio è reazione e antidoto. Una necessità della quale si fa virtù. Si alimenta di desiderio di libertà, di voglia di giustizia, di spirito di sopravvivenza, di rivendicazione del merito.
La vita si restringe o si espande in proporzione al nostro coraggio.
(Anais Nin)
Non nasciamo tutti audaci e temerari. Lo diventiamo, se la vita ce lo chiede.
Sono i principi e i valori in cui crediamo, è il rispetto che riconosciamo loro, a darci la forza di affrontare la paura o, addirittura, di non sentirla.
Lo chiamiamo coraggio ma in fondo non è altro che appartenenza a noi stessi. Atteggiamento, azione, condotta che ci riesce naturale, essenziale, vitale.
Ecco che, anzi, il coraggio è l’ancora di salvezza. L’unico modo con cui fare spallucce alla paura. L’impressione che la paura sia solo un brutto scherzo.
Viva la paura, che ti fa tirar fuori il coraggio.
In qualche modo crescono insieme, paura e coraggio. Nelle prove e tra le insidie del tempo, possiamo acquisire la consapevolezza che tanta paura può portarci anche tanto coraggio. Bisogna guardarla in faccia e pensare che potrebbe svanire come una bolla di sapone se non ci scomponiamo e non disperiamo, se ricordiamo che abbiamo il coraggio pronto all’uso.
Il tempo mi fa pensare all’età. Precisamente ai miei super anta.
I cinquanta, i sessanta e oltre, possono mettere paura, vero?
E allora ci vuole coraggio!