È la natura a decretare che non possiamo piacere a tutti.
Perché abbiamo idee, gusti, valori diversi. Perché siamo fatti di differenze che ci avvicinano o ci allontanano. Perché il bello dell’umanità è anche negli infiniti caratteri che non si incontrano.
Dobbiamo saperlo, dobbiamo capirlo.
Dobbiamo imparare a viverlo senza sofferenza.
Anzi, un importante cammino di maturità ci tiene distanti da qualsiasi forma di people-pleasing, ovvero di quella dannosa tendenza che porta a sprecare energie, a compromettere l’autostima e a trascurare i propri bisogni e la costruzione di relazioni vere e sincere, poiché deriva spesso da bassa autostima, paura del rifiuto e bisogno di approvazione.
Il desiderio di piacere a tutti infatti può celare fragilità e timori, essere generato dalla disperata necessità di essere accettati, turbare le nostre scelte e il nostro benessere.
Possiamo impegnarci a trovare vie di relazione e collaborazione con le persone intorno a noi, certamente. Anzi, proprio un buon equilibrio interiore di per sé ci orienta a socializzare e a interagire con tutti.
Non è questo il punto. Ciò che non ci fa bene è compiacere. Forzarci, trattenerci, castigarci, per trovare il piacere degli altri non è mai una scelta sana…e non è neanche efficace.
Non dobbiamo essere ciò che gli altri si aspettano o trovano comodo o considerano migliore per le loro inclinazioni.
La questione fondamentale è il rispetto. Il rispetto degli altri, dei pensieri, di noi stessi. Questa è la chiave che dobbiamo tenere a portata di mano per aprire la porta delle soluzioni.
Tutti meritano rispetto, nessuno merita la negazione di ciò che siamo.
Il people-pleasing nasconde la speranza che assecondando gli altri, questi possano ammirarci o amarci di più. In realtà non è così.
Il valore di ogni persona è nella sua autenticità.
Possiamo quindi dire dei NO, possiamo esprimere le nostre opinioni contrarie, possiamo affermare ciò in cui crediamo, possiamo vivere senza le continue gratificazioni del parere altrui.
Può sembrare una scelta coraggiosa, eppure è l’unica che onora la vita.
Non piacere a tutti non vuol dire scontrarsi. Anzi.
Quando acquisiamo la forza e la consapevolezza di non dover assecondare gli altri, riusciamo ad evitare i conflitti, ad usare la gentilezza, a non essere arroganti ed invadenti. Dosiamo il nostro spazio e la nostra libertà di essere, senza calpestare lo spazio e la libertà di essere degli altri.
